Domenica mattina abbiamo intitolato la sala del direttivo dell’Assostampa a Piero Mannironi, che ci ha lasciato nel febbraio 2021 a 67 anni.
Lo abbiamo fatto insieme a sua moglie Daniela Scano e ai loro figli Antonio e Claudia (Bianca non ha avuto la possibilità di presenziare ma sappiamo che col pensiero era con noi in via Barone Rossi), lo abbiamo fatto insieme al presidente della Fnsi Beppe Giulietti e al presidente dell’Ordine regionale Francesco Birocchi, oltre che con le colleghe e i colleghi che nonostante le restrizioni imposte dal Covid sono riusciti a esserci.
È stata una bella mattinata in cui siamo riusciti a parlare di Piero con emozione e gratitudine ma senza retorica, concedendoci anche qualche sorriso fra un ricordo e una riflessione, trasformando una grande assenza in un punto di riferimento e non in un santino. D’altra parte Daniela ci ha raccontato molto bene quanto suo marito fosse schivo, quasi perplesso nell’accettare le manifestazioni di stima e di apprezzamento che gli sono state tributate in quarant’anni di giornalismo d’inchiesta e nel lungo impegno al servizio della nostra categoria, dalla presidenza dell’Assostampa tra il 1987 e i primi giorni del 1992 all’impegno come consigliere dell’Ordine e poi presidente del consiglio di disciplina.
Ma modesto evidentemente non vuol dire defilato o incerto. Non certo nella professione, che ha visto Piero firmare pezzi belli e coraggiosi, né nell’impegno sindacale, condiviso come tutto il resto con Daniela, che anche nei giorni più duri ha saputo interpretare con passione il suo impegno da vicesegretaria della Fnsi e continua a farlo da par suo.
In quella sala, ora che è dedicata a un collega che Beppe e Francesco hanno definito un esempio, forse sapremo lavorare meglio e di più. Di certo sentiremo più che mai di essere a casa nostra, nella casa di chi ama le notizie e difende il diritto di darle. Il direttivo dell’Assostampa sarda