L’Associazione della Stampa sarda apprende in modo del tutto irrituale il passaggio della testata SardiniaPost, fino a qualche giorno fa edita dalla società ICO 2006 Srl, alla SAE Sardegna Spa, società che edita il quotidiano La Nuova Sardegna. Tale passaggio non è stato comunicato al Cdr della Nuova Sardegna, al cui interno è stato attivato il procedimento per il prepensionamento di alcuni giornalisti ai sensi della legge 416. Alla preoccupazione manifestata dal Comitato di redazione attraverso interlocuzioni con il management di SAE Sardegna, e contenute in un documento sindacale di seguito riportato, la società editrice precisa che “non vi è stata nessuna acquisizione della testata, bensì sono stati raggiunti con l’amministrazione di ICO 2006 srl accordi, aventi ad oggetto il solo affitto del ramo d’azienda afferente la testata SardiniaPost per 5 mesi”. Va quindi detto che, attraverso la risposta dell’editore, si apprende che la testata SardiniaPost è stata presa in affitto da SAE Sardegna Spa per 5 mesi; se ne deduce, di conseguenza, con un contratto di affittanza che pone SardinaPost sotto il controllo di SAE Sardegna Spa, come dimostra la gerenza di SardiniaPost, in tutto e per tutto sovrapponibile a quella della Nuova Sardegna, eccezion fatta per il direttore responsabile. L’Associazione della Stampa, nel sottolineare la necessità che questi passaggi avvengano nella più completa chiarezza anche sul piano della comunicazione con gli organismi sindacali, passaggi sui quali intende vigilare, nel ribadire il sostegno al Cdr, auspica che la societa SAE Sardegna, al di là delle generiche affermazioni contenute nella risposta dell’editore, espliciti in modo esaustivo i termini degli accordi anche sotto il profilo economico e il loro impatto sulla Nuova Sardegna dove, come già ricordato, è in atto una procedura che, attraverso il riconoscimento di esuberi del personale giornalistico, è finalizzata al prepensionamento di alcuni colleghi.