Il Cda dell’Inpgi a fine giugno 2021, rispondendo alla legge che imponeva il riequilibrio dei conti dell’istituto, tra le altre cose aveva previsto l’istituzione di un contributo previdenziale aggiuntivo temporaneo dell’1% su base annua per i successivi 5 anni a partire dal 1/1/2022.
A fine 2021 il governo ha deciso il passaggio della previdenza dei giornalisti dipendenti nell’Inps.
Il Cda dell’Inpgi ha quindi sospeso l’applicazione della delibera chiedendo un parere ai ministeri competenti i quali però ne hanno ribadito l’efficacia nei primi 6 mesi del 2022, cioè fino al passaggio definitivo all’Inps.
A ottobre del 2023 l’Inps ha chiesto alle aziende il pagamento entro il 2023.
Va chiarito che, secondo la delibera approvata dal cda dell’Inpgi, non si tratta di un versamento a fondo perduto, ma di un versamento contributivo; un versamento che andrà quindi a incrementare il proprio “castelletto” che poi determinerà la pensione.
Trattandosi quindi di un versamento contributivo, l’importo va a detrarre l’ammontare complessivo del reddito e quindi ad abbassare la tassazione generale che verrà automaticamente conguagliata nella propria busta paga: fino a 15.000 euro lordi è il 23%, da 15.001 a 28.000 è il 25%, da 28.001 a 50.000 euro lordi è il 35%, oltre 50.000 è il 43%.
Alcuni esempi.
Reddito di 40.000 euro lordi annui.
Aliquota 1% su base annua 400 euro
applicazione per 6 mesi 200 euro
Detrazione del 35% per l’abbassamento del reddito complessivo 70
pagamento effettivo 130 euro.
Reddito di 60.000 euro lordi annui.
Aliquota 1% su base annua 600 euro
applicazione per 6 mesi 300 euro
Detrazione del 43% per l’abbassamento del reddito complessivo 129
pagamento effettivo 171 euro.
Reddito di 80.000 euro lordi annui.
Aliquota 1% su base annua 800 euro
applicazione per 6 mesi 400 euro
Detrazione del 43% per l’abbassamento del reddito complessivo 172
pagamento effettivo 228 euro.
Reddito di 100.000 euro lordi annui.
Aliquota 1% su base annua 1.000 euro
applicazione per 6 mesi 500 euro
Detrazione del 43% per l’abbassamento del reddito complessivo 215
pagamento effettivo 285 euro.
Il proprio montante contributivo, quello che cioè determinerà la pensione, viene aumentato dell’intero importo previsto dall’aliquota aggiuntiva (per redditi di 40.000 euro sono 200 euro, per quelli da 100.000 sono 500) e non da quanto trattenuto in busta paga.
Un’ultima cosa. Il rispetto della legge che imponeva a Inpgi l’obbligo di tentare una manovra sui conti dell’istituto ha consentito all’istituto di presentarsi con le carte in regola alla successiva trattativa che ha portato a un risultato assolutamente non prevedibile: LE PENSIONI DEI GIORNALISTI, NONOSTANTE IL PASSAGGIO ALL’INPS, VENGONO CALCOLATE CON IL SISTEMA MISTO E CON IL SISTEMA RETRIBUTIVO FINO AL 2016.
Questo fatto ha permesso di mantenere inalterate le pensioni che nel caso opposto avrebbero avuto un taglio che, per i lavoratori con maggiore anzianità, poteva arrivare anche al 30%.