Ciao collega,
in questi giorni ho avuto due incontri consecutivi all’assessorato al Lavoro sui ristori per i giornalisti autonomi. L’idea era chiedere una proroga per la presentazione delle richieste, visto che sono venuti fuori tanti problemi nella compilazione. Andiamo dalle perplessità sul codice Ateco (mi segnalano che quello dei giornalisti indipendenti è 90.03.01) alla difficoltà a presentarsi come “impresa”.
Però dal confronto con l’assessorato è emerso che una proroga non risolverebbe gli intoppi, a cominciare dal fatto che il bando è pensato per le imprese e quindi per i titolari di una partita Iva, che molti giornalisti non hanno. Anzi: oltre a lasciare irrisolti alcuni problemi, una dilazione dei termini ritarderebbe anche l’attribuzione e l’erogazione del contributo ai giornalisti che erano e sono in condizione di compilare la richiesta.
Perciò ho chiesto di predisporre direttamente un altro bando, concepito per chi fa il nostro lavoro: uno strumento più pratico che non preveda partita Iva, che sia più facilmente accessibile a chi per esempio ha un rapporto cococo con una testata e che non circoscriva rigidamente le perdite da ristorare al 30%, perché se guadagni poco anche un calo inferiore può essere un disastro.
La risposta è stata che il bando si può ipotizzare.
Naturalmente dovrebbe avere tempi molto più rapidi del precedente, altrettanto naturalmente ho dato la disponibilità mia e degli uffici dell’Assostampa a collaborare da subito su ogni aspetto. Appena ho ulteriori notizie mi faccio vivo su questa newsletter. Ciao,
Celestino